Monday, July 8, 2013
Fondazione su Second Life

MADOI RELOADED
Madoi reloaded. Madoi appare e scompare. Sembra assente ma poi si ripresenta a scadenze inaspettate, o fissate su calendari delle memorie mai dimenticate anche se sepolte nei vortici della vita. Madoi è sempre stato cosė. Anche da padre aveva necessità di scomparire, a volte anche per mesi, per poi riapparire impartendoci un crash course di doveri/rigori adattato alla nostra fase di vita in corso e che doveva poi durare sino all'ennesimo ritorno dal suo mondo personale fatto esclusivamente di arte da inseguire e braccare. Ora, oltre che nei nostri sogni o con manifestazioni quasi esoteriche per sfidare le nostre volontà, ricompare in un luogo che ha favorito per un decennio, forse il suo più felice. Sesta. Il prossimo 13 Luglio si celebra il 13 Luglio del 1963, 50 anni fa. Sesta, il villaggio, tutto in festa, obbligato a rendergli omaggio ­ altro non poteva fare ­ per aver portato questo paesino sino allora tranquillo alla ribalta delle cronache, mondane e religiose, grazie o per colpa di affreschi che aveva sparso ovunque in paese, ma soprattutto per quelli che avevano sconvolto una piccola parrocchia di montagna, trasformando grigie e opache pareti in un set visivo e sconvolgente con un reload della giornata più importante e tragica del mondo cristiano. Allora Madoi c'era, e la sua minacciosa presenza bastava a far filare tutti in quella giornata ufficialmente impegnativa. Persino l'Arcivescovo di allora, precedentemente immortalato nell'alcova dell'altare, seguiva ossequiosamente il suo copione. Ora Madoi non c'è, non ci sarà neppure il 13 di questo anno. Ma Esiste, come figura seminascosta nell'abside della Chiesa, alta tre metri e intabarrata nel suo pastrano di ordinanza, come allora, lasciata lė apposta, in un autoritratto a memoria di furie infinite nell'ipotetico caso di abbandoni, non memorie, non cura di questo suo patrimonio regalato/imposto in quel decennio tra il '60 e il '70, in cui gli girava così.

Madoi reloaded. Madoi appears and disappears. He seems stuck away, but he comes back unexpected or at times scheduled in never forgotten memories boards, though hidden into the whirl of life. Madoi used to be like that. Even as a father he felt the need to disappear for long periods, reappearing out of the blue just to give us crash courses on duties/orders tailored on our current life stage, to be kept in mind till his umpteenth return from his personal art land where he was too busy in chasing and pursuing his ghosts and inspiration to have time of taking care of us. Now, besides in our dreams, or in sorts of esoteric shows just to frighten us, Madoi reappers in a place he loved for his last ten years of life, may be the most happy ones. Sesta. Next Saturday, 13th July is the day of celebration of another 13th July, of 50 years ago. Sesta, on 13th July of 1963, was a village almost forced ­ as there was no way to fail the Event ­ into a festive mood, to pay homage to Madoi for having changed its life course ­ so far quiet and peaceful ­ thanks to or owing to his paintings spread not only everywhere in the village, but even in its little Church, making of its grey and dull walls a set for a shocking reload of the most important and awful drama of the Christian world. Madoi was there, that day, and his menacing presence was more than enough to set rule and order in a day formally demanding. Even the Archbishop of that time, dually present as guest of honour and painted in a corner of the Church, had to follow Madoi's script for the day. Now Madoi is no more with them, but he is there nevertheless, in a selfportrait half hidden in the apse of his Church. A 3 meters high threatening figure, covered with a long dark mantel, his usual outfit, as vigil witness of present and future behaviours, as a memento of his fury in the event of neglect or non memories for the heritage he left or forced to accept in those ten years between '60 and '70, when he was in his Sesta mood, feeling like the Governor of the place.

Tuesday, July 2, 2013
Fondazione su Second Life

CHANGES
Changes, cambiamenti.
Accadono, si presentano da soli, inaspettati e non voluti o si realizzano sotto forme di sogni o desideri o mete faticosamente raggiunte dopo eternità passate ad inseguirle. Comunque sia, con rabbia o rassegnazione, oppure con gioia appannata solo dallo sfinimento, non resta che accettarli. E viverci dentro, rifacendo "tana" nella nuova dimensione imposta dal destino, oppure delineata in un nostro passato trascorso a sognarne i confini.
Queste svolte possono rappresentare l'ennesima sfida della nostra vita, da vivere con sentimenti alterni, di paura o gioia incredula, a seconda dei casi. Puù accadere che anche un passato tiepido, vissuto tra i grigi della vita, possa sembrare una cuccia sicura e, pur fantasticando di poterla lasciarla al più presto, al momento dell&apo;apertura della gabbia si sia restii a lasciare quei tristi e inospitali confini, perch&eacuto; comunque, hanno contenuto una tua vita e tutta quella luce, quella gioia che riesci ora ad intravedere può addirittura spaventare, intimorire. Esorto a mettere un piede fuori, annusare l'aria e abbracciare la nuova fase di vita, bella o brutta che sia, con gioia e entusiasmo, perché sempre di vita si tratta che, come un diamante, ha sfaccettature di ogni più incredibile colore.

Changes. They appear unexpected and mostly unwanted, sorting out apparently from nowhere or they materialize as dreams, wishes or goals finally achieved after eternities spent on trying to reach them. Anyhow, either with rage or resignation, or with joy weakened by exhaustion, one has to accept them. And we have to live inside them, setting up home in the new dimension imposed by destiny. They are the umpteenth challenge of our life, and we have to live them in full gear, with different emotions, with fear or incredolous joy, according to the events. It may happen that an anonymous past, lived among the greys of life, may represent a comfortable den and, while dreaming of leaving it at the soonest, at the very moment set for the opening of the cage we are not so willing to leave those sad and unhospitable boundaries, as they contained all your past life, the one you know, and all that light, all that joy that you may now see outside may even frighten you, making you afraid of leaving that sad, but sure, place. Please, do cross that line, sniff that sublime and new air and embrace this new dimension of your life, for the worst or for the best, with joy and enthusiasm, because life is like a wonderful diamond, full of facets and never seen before colours.